La manovra rinuncia alla funzione di orientamento politico dell’economia per ridursi a una gestione contabile dei saldi, nel nome della “stabilità finanziaria”. Un bilancio che registra non governa: coerente con i vincoli Ue, ma incapace di affrontare i nodi strutturali del paese
La legge di Bilancio per il 2026 rappresenta la traduzione nazionale del nuovo Patto di stabilità e crescita europeo. È una manovra che rinuncia alla funzione di orientamento politico dell’economia per ridursi a una gestione contabile dei saldi, nel nome della “stabilità finanziaria”. Un bilancio che registra non governa: coerente con i vincoli Ue, ma incapace di affrontare i nodi strutturali del paese. Forse era possibile fare meglio, ma questo meglio è proprio a margine. Il ritorno del rigor



