il commento

Una politica estera comune Come rispondere a Trump

Se l’Europa non vuole ridursi ad imbelli lagnanze, e ritiene – come dovrebbe – di non farsi buttare fuori dal tavolo dei regolatori del mondo, dovrebbe fare poche e sicurissime cose, tra cui un esercito comune in termini di deterrenza militare propria, ma a fini di pace, non per guardarsi in cagnesco in nuova guerra fredda con la Russia. Dovrebbe compattare lo spazio cattolico-ortodosso dell’Östpolitik, come rafforzamento di sé stessa

Dopo l’umiliazione, a mondo unificato, di Zelensky a Washington, e lo spartiacque drammatico che segna nella diplomazia della globalizzazione, a evitare il peggio, anche che scappi il canovaccio comunicativo di mano ai suoi registi, è meglio mantenere i nervi saldi nell’analisi dei fatti. Punto primo: a meno che Zelensky, andato da Trump per dirgli che non firmava l’accordo o l’estorsione sulle terre rare, non sia uno sprovveduto, nel qual caso sarebbe meglio lasci l’Ucraina in mani migliori, lo

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