Dopo vent’anni

Stiamo ancora scrivendo all’ombra delle Torri

  • Secondo Martin Amis, «il 12 settembre 2001, tutti gli scrittori sulla faccia della terra stavano valutando l’idea di cambiare mestiere». La potenza simbolica degli attentati fu tale da mettere in dubbio la possibilità stessa di rappresentarla. E i terroristi si dimostrarono capaci di influenzare la cultura molto di più di qualsiasi scrittore.
  • Eppure il romanzo fece molto presto i conti con il racconto dell’11 settembre. Da Don DeLillo a Martin Amis stesso, da Jonathan Safran Foer a Mohsin Hamid, sono stati tanti i libri che l’hanno raccontato, anche se in maniera molto diversa. 
  • Ma c’è un’influenza più profonda e radicale: quella sulla forma, sui modi del racconto. Dopo il 2001 c’è una rinnovata “fame di realtà” che spinge verso forme narrative più ibride, in cui saggio e autofiction si alternano al racconto tradizionale.

Per continuare a leggere questo articolo