- A lungo gli specialisti hanno diffuso l’immagine di una Grecia bianca, sobria, immacolata. Ma in realtà statue e templi non erano bianchi e nemmeno monocromi
- Le scoperte degli archeologi hanno invece mostrato che si tratta di un’immagine falsa: i greci amavano i colori e se ne servivano per dipingere muri, colonne, templi, statue
- L’idea della Grecia bianca si fa strada molto presto: i primi a divulgarla sono i Romani, che realizzano un gran numero di copie di statue, il più delle volte marmo bianco, trascurando di riprodurre la policromia degli originali
In molti suoi dialoghi, Platone spiega il motivo per cui il bianco è il colore più puro e bello, e di conseguenza più adatto al culto degli dei. Si mostra nemico della tintura, del lusso, dei belletti e di tutti gli artifici di colore che modificano la natura e costituiscono pratiche indecenti o immorali. Sembra pertanto stabilire una sinonimia fra «bianco» e «non tinto». «Il bello (è) schietto, puro, non mescolato, anzi non contagiato da carni umane e da colori e da molte altre sciocchez



