INTERVISTA

Dei relitti e delle pene, le regate di Beccaria: «In mare temo l’alba non il buio»

Milanese, 33 anni, vive in Bretagna e si prepara alla leggendaria Vendée Globe 2028, il giro del mondo in solitaria, senza scali e senza assistenza. «Le tempeste più brutte è meglio affrontarle di notte, perché non vedi quello che hai davanti». La gestione del sonno, i rifiuti in mare, l’estate trascorsa in barca con Emergency. «I marinai scarsi urlano. Quelli bravi si fanno capire»

«Noi uomini abbiamo dimenticato come si guarda il cielo, come si guarda il mare, e tutto ciò che ci circonda»: in fondo, è una frase che potrebbe dire chiunque e fare bella figura. Ma se a dirla è un ragazzo di 33 anni che si è creato una vita da navigatore oceanico solitario ha un significato che va oltre il significante. Ambrogio Beccaria è nato nel deserto di cemento di Milano. Fra una traversata e l’altra – dopo le vittorie nelle classi Mini 6.50 e Class40 – ora nella classe Imoca60 con Alla

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