Cultura

L’Ambrosiana, quel regalo per Milano del genio pragmatico di Federico Borromeo

Teca con i capelli di Lucrezia Borgia. Courtesy Pinacoteca Ambrosiana, Milano\\u00A0(De Agostini Picture Library VB002727)
Teca con i capelli di Lucrezia Borgia. Courtesy Pinacoteca Ambrosiana, Milano (De Agostini Picture Library VB002727)
  • Milano corre, accelera in continuazione, cambia: c’è il pericolo che anche un’assoluta eccellenza come la Pinacoteca Ambrosiana, creata da Federico Borromeo venga dimenticata

  • A scongiurare il rischio è intervenuto l’accordo all’insegna della “ambrosianità” siglato con il Duomo: un biglietto unico per visitare la cattedrale, il suo museo e la Pinacoteca

  • Grazie al traino del Duomo, che attrae ogni anno 2,5 milioni di ingressi, questa novità ha permesso ha dato una spinta alla riscoperta del tesoro di Federico, da parte di milanesi e non solo

Chapeau, cardinal Federico: anno 1607, fonda la Biblioteca Ambrosiana, prima biblioteca pubblica in Europa aperta a «chiunque sapesse leggere e scrivere»; anno 1618, dona la sua raccolta di quadri e disegni per costituire la Pinacoteca, straordinario supporto formativo per gli allievi dell’Accademia inaugurata nel 1620. Allievi fortunati visto che il cardinale aveva messo loro a disposizione il più bel cartone del mondo, quello di Raffaello per la Scuola d’Atene, acquistato nel 1626, perché p

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