Serena Vitale non ha vinto tutti i premi letterari con Cartella clinica: all’Italia piaccioni i libri brutti. Per la sapienza narrativa con cui usa le canzoni, Moretti è l’ultimo erede della Camerata de’ Bardi. Torna la rubrica di cenette settimanali e sentimentali a menù fisso con gli amici lettori, vecchi e nuovi
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Do menica scorsa Serena Vitale è la più grande scrittrice italiana (seconda Elena Ferrante). Cartella clinica (Sellerio), il suo ultimo, bellissimo libro, avrebbe dovuto vincere tutti i premi letterari dell’anno. Non è successo. Come non successe l’anno scorso con Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini (Marsilio). Due indizi che bastano a fare una prova: in Italia si celebrano soltanto i libri bruttissimi. I premi letterari nazionali funzionano come il tressette a perdere, alla roves


