dico quel che voglio

Autofiction antisocial di un dio del rap con la corona di spine

 

  • Un rapper – che di parole vive, e di credibilità – non può accettare limiti sociali alla sua espressione. Dice quel che vuole. La posizione di Kendrick Lamar non è diversa da quella di Kanye West.
  • Non ha mai abbandonato la n-word in nessuno dei suoi 5 album. Né il resto del vocabolario. Crackers i bianchi. Bitch le ragazze. Ora, in Auntie Diaries racconta la transizione di genere di uno zio e di una cugina ripercorrendo di proposito tutti gli errori e i deadnaming fatti da ragazzino a Compton.
  • Che è il lato più umano, diciamo così, del disco. Decostruzione senza risparmio della mascolinità di un ex ragazzo di Compton e di tanti altri come lui.  

La cancel culture è uno dei fili che attraversano il nuovo album di Kendrick Lamar, rapper di Compton/Los Angeles, il più importante e ascoltato della sua generazione, premio Pulitzer per il precedente Dawn: «Che cos’è la cancel culture, fratello? Io dico quel che voglio di voi niggers, sono come Oprah. Tratto voi come tratta i bianchi Jigga». Un rapper – che di parole vive, e di credibilità – non può accettare limiti sociali alla sua espressione. Dice quel che vuole. La posizione di Kendrick n

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