Con l’espressione «mia orrida progenie» la creatrice di Frankenstein non alludeva al suo famoso mostro e alla scrittura ma a sé stessa. Su quelle orme si è messa in cammino Marielle Heller con il suo film: dove creazione artistica, genitorialità e abiezione si fondono
Il tema del legame tra corpo femminile e scrittura del luogo materno trovava uno dei suoi più illustri antecedenti nel rapporto tra Mary Shelley e sua madre, Mary Wollstonecraft, una delle primissime attiviste femministe della modernità e morta nel dare alla luce sua figlia nonché autrice di Frankenstein. Con l’espressione my hideous progeny («mia orrida progenie») Shelley non alludeva tanto alla creazione del suo famoso “mostro” e alla sua scrittura, ma a sé stessa: aver causato la morte della


