Il grido di allarme lanciato dallo scrittore Jonathan Bazzi ha aperto una una riflessione sulla sostenibilità economica del lavoro culturale nel nostro paese. L’unica soluzione (regolamentare) è in fondo inapplicabile: scrivere è un diritto, ma essere letti è la conquista di un privilegio
«Ma in che senso vuoi fare diventare la scrittura la tua unica entrata?». Ho scritto questo messaggio allarmato a Giulia, dopo avere letto la sua newsletter Scrollo, ergo dubito. Non è la prima volta che la giovane mi fa preoccupare: qualche mese fa ha scatenato una polemica con la più nota scuola di scrittura italiana, accusandola di vendere sogni che non si realizzano. Perlomeno credevo che si fosse finalmente arresa all’evidenza: di sola scrittura non si vive. Le rendite del capitale cultural


