- Un lettore vede nella fine improvvisa di una storia importante il fallimento di una generazione
- Secondo lui l’incapacità di relazioni stabili è la punta dell’iceberg del disagio della generazione dei trentenni
- Non è così. A 30 anni la vita è appena cominciata. E non c’è un pantano che ci imprigiona tutti
Cara Giulia, il 15 maggio scorso ho letto una lettera, a te destinata, nella quale chi scriveva si lasciava andare a un lungo rimpianto di vita non vissuta, sulla soglia dei 30 anni. Ho capito da quelle righe e dalla tua risposta che non si trattava di una sciocca lamentela: lì c’era qualcosa che parlava a me e a una generazione. Ho conservato il pensiero nella mia mente e voltato pagina, letteralmente: prima o poi sarebbe riapparso. Meno di 48 ore dopo è crollata una storia seria, che pe



