il libro

“Cartella clinica”, raccontare una storia è il vero atto rivoluzionario di Serena Vitale

Un murales su una parete dell'edificio che era Santa Maria della Pietà a Roma (foto Ansa)
Un murales su una parete dell'edificio che era Santa Maria della Pietà a Roma (foto Ansa)

Pur essendo autobiografico, il romanzo uscito per Sellerio non si appiattisce sull’autobiografismo, anzi raccontando la storia sociale di come era vista e vissuta la malattia mentale nell’Italia degli anni Sessanta. E in tempi di complicazioni gratuite e poco fruttuose rimane essenziale, senza bisogno di centinaia di pagine che mirano a generare strazio nel lettore

«“Capisco”... “certezza”... Per presunzione sono caduta nella sciagurata trappola del “causa-effetto”. La schizofrenia non è un’influenza: “Ieri ho preso freddo, oggi ho la febbre”. È un tragico addio alla realtà di cui va rispettato il mistero. Perdonami, Rossana». Sono racchiuse in queste poche righe le due direttrici principali dello straordinario libro di Serena Vitale Cartella clinica (pubblicato da Sellerio), dedicato a una storia di sessant’anni fa, quella dell’internamento e della morte

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