Chiara Francini è la co-conduttrice della quarta serata del Festival di Sanremo, l’unica che è veramente parte del mondo dello spettacolo, rispetto alle tre colleghe delle passate serate, nell’ordine l’influencer Chiara Ferragni, la giornalista Francesca Fagnani e infine la pallavolista Paola Egonu. Francini infatti è un’attrice e conduttrice, ma è anche una paladina dei diritti Lgbtq+ (in passato è stata anche madrina dei gay pride), le stesse posizioni che negli scorsi giorni hanno tanto allarmato il governo di centrodestra.

Francini è anche «sempre dalla parte delle donne». Tanto che nelle scorse settimane si è già espressa apertamente contro la ministra della famiglia, Eugenia Roccella. La ministra che ha detto che «purtroppo» in Italia c’è l’aborto: «In quel “purtroppo” – ha risposto a Leggo - c'è esattamente tutta la discrasia contemporanea. In quel 'purtroppo' si parla di libertà, ma l'aborto è considerato atto di libertà crudele. In quel “purtroppo” c'è la mancata alfabetizzazione che vive in noi donne».

Ha promesso che porterà all’Ariston la sua esperienza personale come donna, nel monologo che ormai è diventato l’appuntamento serale: «Qualsiasi cosa si porti a Sanremo, anche se è un monologo comico, la politica la si fa sempre e non solo quando si parla di politica. Anche quando si fa un monologo leggero si possono veicolare dei messaggi», ha risposto ai giornalisti rispetto a quelli delle passate puntate. Dal canto suo «penso che si possano veicolare dei messaggi anche con la leggerezza, che non significa superficialità - aggiunge -. Il porterò sul palco messaggi in cui credo, avendolo scritto io. Porterò la mia esperienza umana, il mio essere donna». Nella scaletta c’è scritto che con lei entrerà una culla. Ai giornali nelle scorse settimane ha raccontato di sentirsi giudicata perché senza figli.

La biografia

Francini attualmente si divide tra la tv e il teatro. Nata a Firenze nel 1979, è cresciuta a Campi Bisenzio. Figlia unica, si è laureata all'Università degli Studi di Firenze in Lettere, con una tesi in italianistica con il massimo dei voti (per Rizzoli dal 2017 ha pubblicato i romanzi Non parlare con la bocca piena, Mia madre non lo deve sapere e Il cielo stellato fa le fusa e tiene una rubrica su La Stampa, Forte e Chiara). Come attrice ha recitato con Leonardo Pieraccioni, nel film “Una moglie bellissima”, nl 2008 ha partecipato con un ruolo minore a Miracolo a Sant’Anna di Spike Lee, e più volte ha lavorato sotto la direzione di Fausto Brizzi, a partire da Maschi contro Femmine, nel 2010. A teatro è ricorrente invece la sua collaborazione con Serena Dandini.

Il recente film tv  su Rai 1 “Una scomoda eredità” a cui ha partecipato è stato il più visto del mese di dicembre.

Dal 2020 è al timone di Drag Race Italia, il talent delle Drag queen italiano che il critico del Corriere Aldo Grasso ha definito «il più baracconesco, il più rutilante, il più sfrenato programma dell’anno».

In questi giorni è in scena a Lucca con “Una ragazza come io”, un testo scritto a quattro mani con Nicola Borghesi (che ne firma anche la regia) in cui da sola sul palco ripercorre la sua vita, il percorso «sano e caparbio». Amadeus ha raccontato di averla conosciuta attraverso il programma i soliti ignoti e di aver apprezzato la sua professionalità. Sanremo per - la risposta tra le più classiche - è come «un sogno che si avvera» e «un traguardo incredibile per una ragazza di provincia come me».

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