- La sfortuna dell’educazione civica nella sezione F del liceo d’Azeglio di quegli anni, come in tante altre sezioni di liceo, si doveva anche al fatto che c’era il voto di storia e c’era il voto di filosofia, ma il voto di educazione civica non c’era.
- Così, pillole di questa materia fantasma ci venivano elargite senz’ordine soprattutto in occasione di disastri e sciagure, o in caso di elezioni e consultazioni pubbliche, anche solo per giustificare la chiusura delle scuole.
- Insomma, era tutto un po’ casuale. E non che il caso e l’improvvisazione siano sempre un male; ma casuale alla fine significa “affidato alla coscienza e alla competenza degli insegnanti”, e non sempre questa scommessa paga.
È in libreria dal 21 settembre per Rizzoli il saggio di Claudio Giunta: «Ma se io volessi diventare una fascista intelligente?» L’educazione civica, la scuola, l’Italia. Eccone un estratto. La legge 92 del 20 agosto 2019 ha reintrodotto l’educazione civica in tutte le classi di tutte le scuole italiane, ma naturalmente l’educazione civica a scuola c’era già, anche prima della Legge 92. Più di trent’anni fa, al liceo “Massimo d’Azeglio” di Torino, l’educazione civica ce la insegnava il profe



