Quando i politici parlano di «capire bene la gente» torna in mente Roth, che diceva che vivere significa invece «capirla male». E in effetti, chi fa politica e usa quell’espressione non fa riferimento a una comprensione radicale della complessità umana, ma più spesso a una semplificazione calibrata, pratica, vantaggiosa
Philip Roth in Pastorale americana scrisse le famose parole: «Capire bene la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male e male e poi male e, dopo un attento riesame, ancora male. Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando». La frase parla del modo in cui ci muoviamo nel mondo: come ciechi che si affidano al tatto, senza guida, senza bastone, inciampando di continuo. Eppure è proprio quel continuo inciampare a renderci vivi, a tenere aperto il contatto con gli altri. La cecità che



