- Quando lavoravo in cartolibreria per pagarmi gli studi osai proporre a una mamma un quaderno viola e lei si congelò: «Ma è per mio figlio maschio!».
- La cultura popolare che assegna un genere ai colori è legata a logiche del capitalismo recente. A cristallizzare il binario rosa-blu per l’abbigliamento infantile fu l’avvento dell’ecografia, che spianò la strada al marketing di genere. L’estetica delle principesse Disney risponde alla stessa storia cromatica.
- Al Politecnico di Milano facemmo l’esperimento di ricolorare di malva, glicine, pervinca le impugnatore di strumenti da bricolage. Il risultato fu straniante.
Tra il dire e il fare l’identità di genere c’è di mezzo il blu oltremare
29 settembre 2021 • 17:36Aggiornato, 29 settembre 2021 • 19:02