In un recente volume, Giorgio Caravale (Senza intellettuali. Politica e cultura in Italia negli ultimi trent’anni) ricostruisce il decadimento del contributo degli intellettuali alla politica e l’origine del rifiuto anti-intellettuale del populismo
- Giorgio Caravale (Senza intellettuali. Politica e cultura in Italia negli ultimi trent’anni, Laterza, 2023) ricostruisce la fine del prestigio culturale degli intellettuali prestati alla politica
- Le nuove figure di intellettuale pubblico sono legate alle leadership personali, come effetto della crisi dei partiti
- L’emergere degli esperti, come tipo particolare di intellettuali, ha ulteriormente confuso le acque poiché ha creato fenomeni di nuovi tuttologi mediatici o aspettative di oggettività scientifica impossibili da soddisfare
La denuncia della degenerazione del ruolo politico degli intellettuali ha ormai creato un genere letterario a sé. Ma a differenza di altri luoghi comuni, questo indica un fenomeno reale. Il libro di Giorgio Caravale, Senza intellettuali. Politica e cultura in Italia negli ultimi trent’anni (Laterza, 2023) ricostruisce abilmente la fenomenologia sparpagliata di una figura che una volta godeva di stima condivisa e che ora si presta a giochi politici di bassa lega o, sdegnosa, se ne sta nella prop


