Intervista a Marco Jacopo Bianchi

Cosmo ha scritto il manifesto per la terza estate dell’amore

  • È uscito venerdì il nuovo album di Marco Jacopo Bianchi, in arte Cosmo. Si intitola La terza estate dell’amore (42 Records) e si accompagna a un manifesto programmatico, artistico e politico. Con l’intento di evocare le altre Summer of love del passato: quella sul finire degli anni Sessanta e quella degli anni Ottanta.
  • «Io ti guardavo ai tempi di brand:new», mi dice subitissimo, come a mettere le cose in chiaro: so chi sei e so cos’hai fatto. «Te lo dicono tutti eh», aggiunge, con una bella tenerezza.
  • Marco è arrivato in ritardo perché è andato a casa a trovare la sua terza figlia, appena nata. Che bella idea far uscire l’album in contemporanea alla nascita di un figlio, gli dico. «In realtà ho fatto bene, perché quando ti nasce un figlio scompaiono tutte le ansie che hai, io ne avevo un sacco sul disco e poi è arrivata a casa ‘sta tipa e ora metto tutto in prospettiva». 

Il nuovo disco di Cosmo, ovvero Marco Jacopo Bianchi, nato a Ivrea nel 1982, figlio di operai e laureato in filosofia, si intitola La terza estate dell’amore; il riferimento esplicito è alla Summer of Love di fine anni Sessanta. «Io ti guardavo ai tempi di brand:new», mi dice subitissimo, come a mettere le cose in chiaro: so chi sei e so cos’hai fatto. «Te lo dicono tutti eh», aggiunge, con una bella tenerezza. Sì, più o meno, diciamo che la generazione subito dopo la mia che poi s’è messa

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