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Nel suo ultimo lavoro il filosofo Roberto Esposito inserisce l’attuale bisogno di immunizzazione collettiva nella tendenza di ogni comunità politica, rendendolo così tanto comune quanto insignificante. Il paradigma immunitario è questo: il proteggersi dal male col male stesso.
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A livello politico, secondo Esposito, questo si manifesta nei paradossi della democrazia che si definisce come tale solo escludendo qualcuno (ad esempio i migranti), cioè negando il principio inclusivo su cui si basa.
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Il ping pong esegetico gli permette di essere spietatamente critico con le pretese di giustizia alla luce di ciò che non va, e allo stesso tempo di essere molto scettico nei confronti degli ideali. È però un gioco troppo facile.
Nel suo ultimo lavoro Roberto Esposito inserisce l’attuale bisogno di immunizzazione collettiva nella tendenza di ogni comunità politica, rendendolo così tanto comune quanto insignificante. La pandemia Covid-19 ha reso l’immunizzazione una questione politica. Per mesi si è discusso sul green pass e sull’obbligo vaccinale. Si è litigato sull’esigenza di tutela del bene comune e sulle pretese legittime o mal poste di libertà individuale. Tutto questo è sembrato tanto cruciale quanto sconvolge



