L’intervista

Cristina Rivera Garza: «In un mondo in cui muoversi è difficile, viaggiare significa resistere»

Foto di Juan Rodrigo Llaguno
Foto di Juan Rodrigo Llaguno

La scrittrice messicana, premio Pulitzer 2024 per il memoir L’invincibile estate di Liliana, sul femminicidio della sorella, è in Italia per presentare Terrestre, Sur 2025. «Il viaggio nel libro è un’esplorazione dell’ignoto, sia fuori che dentro. Qualsiasi cosa facciamo con il linguaggio appartiene alla sfera politica»

Riprendersi lo spazio, mettendosi in cammino. È il cuore metaforico e reale di Terrestre (Sur 2025), il nuovo libro di Cristina Rivera Garza. Docente alla University of Houston in Texas, Premio Pulitzer nel 2024 per il memoir L’invincibile estate di Liliana, sul femminicidio di sua sorella, Rivera Garza torna con una raccolta di storie, che ha presentato in questi giorni a Roma, al festival Inquiete e alla rassegna Protagoniste, al teatro Elsa Morante Terrestre parla dello spazio pubblico e dei

Per continuare a leggere questo articolo