- Il linguaggio m’è sempre garbato parecchio. Materno. Primordiale. Salvifico. Divino nel suo esser imago dello straordinario patchwork che con bocca, arti e ogni cosa ci si cuce ormai da quasi 500.000 anni.
- C’è chi ritiene che il linguaggio preceda lo sviluppo degli organi preposti all’attività fonatoria, chi, invece, pensa sia conseguente e, anzi, abbia determinato il divenire di essa.
- Il core di questo mio romanzo trova il suo tamburellare nel linguaggio. Storie da raccontare, storie da ascoltare, storie da leggere. Novellare significa vivere. Il linguaggio è questa roba qui: toccare, riconoscere, comprendere, esistere.
Da Platone a Tommaso Zorzi: è il linguaggio che salva il mondo
21 dicembre 2020 • 20:57