Difficilmente Manlio Rossi-Doria, il grande meridionalista scomparso nel 1988, avrebbe potuto immaginare che la sua definizione di «terra dell’osso» coniata per le terre del sud interno povero – in contrapposizione alla terra «della polpa», la fascia costiera ricca e pianeggiante, inurbata e meta di tanti che fuggivano e fuggono dalle colline e dagli Appennini – avrebbe potuto ispirare il talento e la fantasia visionaria e lungimirante di un artista quale Vinicio Capossela. È avvenuto con la
Da Rossi-Doria a Scotellaro: la poesia del sud e il futuro della “terra dell’osso”

29 agosto 2021 • 15:00


