Sono due i libri che comandano la classifica di questa settimana.

Che testimonia di un mercato contratto dopo molti mesi di splendore. Affaticato. Dalle bollette, dall’inflazione, dalla pandemia. E sono libri molto diversi.

Appartengono a due generi consolidati. Il romanzo popolare e epico di una star della narrativa mondiale, Isabel Allende, e l’inedito giornalismo di testimonianza (e di omissioni e di messaggi incrociati e cifrati) su Il sistema, fortunato clone della Casta.

Fatto da Alessandro Sallusti insieme a Luca Palamara, un magistrato che, radiato per indegnità dalla magistratura, fa la morale alla magistratura stessa. Un po’ come se il coronavirus facesse le pulci alle chiacchiere narcisistiche dei virologi e alle strategie di Speranza, prima con Conte poi con Draghi, e del generale Figliuolo. Pure lui atteso in libreria. L’8 marzo, da Rizzoli. Con Severgnini al posto di Sallusti. Un italiano. Che è un titolo che fa un po’ Toto Cotugno.

Ne è uscita la storia di «un ragazzo meridionale di periferia» che, dopo il liceo classico a Potenza e l’Accademia militare a Modena, segue il consiglio del colonnello che comandava il distretto della sua città: «Francesco, tu devi andare in artiglieria da montagna, perché lì si fanno le cose seriamente. E poi noi di Potenza siamo montanari». Così diventa alpino («L’alpino, quello vero, è tutto d’un pezzo, segue le regole, porta lo zaino, porta anche due zaini se qualcuno non ce la fa. Però è anche portato a riflettere, a pensare e a esprimere i giudizi. Ecco, questo non tutti lo capiscono.

Sono un alpino, ma non sono stupido») e l’idea di fare le cose seriamente è il principio che guida la sua carriera, dalle difficili missioni in Kosovo e in Afghanistan al comando logistico dell’Esercito. Fino al nuovo ruolo di Commissario e coordinatore della campagna vaccinale. Riuscita.

Il libro perduto

Qui vale la pena ricordare che anche il ministro Speranza aveva incautamente scritto per Feltrinelli un libro, Perché guariremo, di cui s’è persa traccia, ritirato quando già stava in libreria. Chissà che c’era scritto? Mentre nel caso della seconda puntata del Sistema, Lobby & Logge, è stata solo ritardata l’uscita da Rizzoli. Dopo l’elezione del presidente della Repubblica.

Basti qui sapere che a pagina 118 c’è un capitolo intitolato “Messaggini dal Quirinale. Quello che ancora non si sa della notte all’Hotel Champagne”. L’ex magistrato radiato a seguito di un’indagine sul suo ruolo di mediatore all’interno del sistema delle correnti della magistratura e il direttore di Libero affrontano i misteri del “dark web” del Sistema. La ragnatela oscura di logge e lobby che da sempre avviluppa imprenditori, faccendieri, politici, alti funzionari statali, uomini delle forze dell’ordine e dei servizi segreti, giornalisti e, naturalmente, magistrati.

Logge e lobby che decidono se avviare o affossare indagini e processi e che, come scrive Sallusti, «usano la magistratura e l’informazione per regolare conti, consumare vendette, puntare su obiettivi altrimenti irraggiungibili, fare affari e stabilire nomine propedeutiche ad altre e ancora maggiori utilità. Per cambiare, di fatto, il corso naturale e democratico delle cose».

Dalla spagnola al Covid

Ma veniamo al libro numero uno. Lei è forte, indipendente, coraggiosa. Si chiama Violeta e nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque turbolenti maschi. E il suo romanzo, Violeta, da Feltrinelli, scritto da Isabel Allende, la regina della narrativa popolare, l’autrice di La casa degli spiriti, si prende la testa della classifica. Raccontata attraverso gli occhi di questa donna che vive un secolo di sconvolgimenti con determinazione e senso dell’umorismo, Isabel Allende ci consegna ancora una volta una storia epica e passionale che esalta e emoziona le sue lettrici. L’ultimo dei 28 romanzi pubblicati dall’autrice 79enne.

È la storia di una donna centenaria che attraversa il XX secolo e scrive al nipote Camilo per lasciargli una testimonianza. Di una vita segnata da avvenimenti straordinari, l’eco della Grande guerra, il virus dell’influenza spagnola che sbarca sulle coste del Cile nel momento esatto della sua nascita. Sullo sfondo delle sue alterne fortune, un paese di cui Violeta impara a decifrare gli sconvolgimenti politici e sociali. Ed è grazie a questa consapevolezza che avviene la sua trasformazione con l’impegno nella lotta per i diritti delle donne.

Una vita eccezionalmente ricca e lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia. Il romanzo inizia con l’influenza spagnola e si chiude con il Covid.

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