Il film Diciannove è un esordio raro, un racconto autobiografico di agre tenerezza. L’ingrediente centrale di questa ricetta è la cultura classica, alla base della struttura narrativa del film: «C’era questo piacere di studiare cose un po’ peregrine. Ero effettivamente sinceramente innamorato di quel modo di scrivere»
Raramente si è visto un esordio come Diciannove di Giovanni Tortorici. È quasi impossibile trasferire il sentimento di agre tenerezza che la storia – pienamente autobiografica – di un ragazzo appunto di quell’età ti inietta addosso. Con la naturalezza fintamente pacata di una mano registica che lascia stupefatti, per come si infila in un sentimento che abbiamo avuto tutti e che incredibilmente non era stato mai raccontato al cinema. Se non da episodi d’esordi della new wave mondiale di fine anni



