spaghetti e moretti

Habemus capolavoro? Sarebbe “un prodigio”

Una volta i venditori di cocomeri ti facevano provare un pezzettino del frutto prima dell’acquisto. Basta un assaggio del romanzo (appena uscito) di Fabrizio Sinisi per dire: «Questo è scrivere alla grande». Torna la rubrica di cenette sentimentali e settimanali con i lettori vecchi e nuovi

Domenica scorsa Posta arretrata. Scrive Silvano Calzini: «A proposito dell’antipatia di alcune star anni Sessanta, su Callas e Fallaci non saprei, ma su Helenio Herrera credo valga la pena tenere conto della definizione che di lui diede il mai abbastanza compianto Tommaso Labranca: “Era argentino, poi ha vissuto ovunque, parlava tre lingue e un po’ d’arabo e si esprimeva in un gergo che mescolava tutti gli idiomi, praticava yoga e aveva già in sé quella sofisticatezza da radical design dei primi

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