Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, Medea. È morta a l’etoile Carla Fracci ma le sue esibizioni continueranno ad accompagnare la danza italiana. Classe 1936, Fracci ha studiato alla scuola di ballo della Scala, di cui nel 1958 è diventata prima ballerina e poi etoile. Il poeta Eugenio Montale le dedicò il componimento “La danzatrice stanca: «Poi potrai rimettere le ali non più nubecola celeste ma terrestre e non è detto che il cielo se ne accorga».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è detto «profondamente commosso».

Talento riconosciuto a livello internazionale, Fracci è sempre rimasta legata alla Scala di Milano, città dove è nata e ha mosso i primi passi: a gennaio scorso aveva tenuto una masterclass con i protagonisti del balletto Giselle (ruolo che l’ha consacrata in tutto il mondo) andato in streaming sul sito della Scala e su Raiplay. Il New York Times la annovera tra le prime ballerine assolute. 

Fu amica dei maggiori personaggi dello spettacolo italiano, dal regista Franco Zeffirelli alle gemelle Kessler: «Di Zeffirelli ricordo le nostre vacanze nella sua casa di Positano - ricordava a ottobre - Burton e la Taylor vennero a vedermi danzare, ma lei ebbi modo di frequentarla anche a New York, mentre provava La gatta sul tetto che scotta. In comune avevamo l'amicizia con Nureyev. Era una donna molto simpatica, aperta. Si prendeva in giro per i suoi tanti uomini». E ancora il regista Vittorio De Sica. Il marito Beppe Menegatti, che del grande Vittorio fu assistente, raccontò: «De Sica voleva molto bene a Carla - svela lui - Aveva un sogno: dirigerla in un film tratto da La Montagna incantata di Thomas Mann. Non se ne fece nulla per 'intrighi' di produzione». Occasione mancata per la Fracci anche con Madame Curie, la scienziata due volte Premio Nobel, che voleva portare in scena.  Fu amica anche del cantante Renato Rascel, e ballerina con le gemelle Kessler: «Quanto ci siamo divertite con Bernestein che suonava».

Menegatti l’ha accompagnata per tutta la vita. Si sposarono nel 1964, e non si sono più lasciati: «Tra noi ha funzionato perché ci siamo sempre messi in discussione, poi c’è stato il sugello alla vita che è stata la nascita di nostro figlio Francesco».

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