I capolavori danno la gioia del capolavoro. Non rendono tristi, né felici. Provocano estasi. Ed è quello che succede leggendo il dolorosissimo libro di Édouard Levé, appena uscito per Quodlibet nella traduzione di Martina Cardelli
Quando ho confessato tutte le mie perplessità su Anora a un amico che, invece, lo aveva amato molto, lui mi ha risposto dicendomi: va bene tutto ma non toccarmi quel finale, mi ha spezzato, mi ha davvero fatto soffrire. Per questo, dunque, aveva trovato il film così bello. Su questo ero d’accordo con lui: la disperazione della seconda parte di Anora era sembrata anche a me la parte migliore del film. Anche la più inaspettata: l’avevo cominciato convinta che avrei visto una commedia, una pretty-w



