Femministe e Gen Z: chi sono le cantanti che stanno cambiando le regole di TikTok

Il bridge giusto, il ritornello catchy e pochi altri ingredienti trasformano un semplice singolo in un successo planetario. Da anni i grandi successi del pop internazionale passano per i sound di tendenza di TikTok, che ha contribuito anche a far conoscere nuove artiste, il cui trampolino di lancio è stata proprio la piattaforma. Ma da un po’ le cose sembrano lievemente cambiate. Paris Paloma, Lola Young e Olivia Dean sono solo alcuni dei nomi del new pop internazionale, che hanno saputo sfruttare l’algoritmo di TikTok per promuovere la loro musica, fatta di testi potenti ed estremamente attuali per le ragazze e i ragazzi della Generazione Z di cui sono diventate simbolo. L’avvento delle creator Prima del loro arrivo sulla scena musicale internazionale è stata Addison Rae ad imporsi sulla piattaforma con un pop ammiccante che risentiva tanto dell’influenza di Charli XCX, con cui la cantante statunitense ha collaborato negli ultimi anni. Come riporta un accurato ritratto firmato da Amanda Petrusich sul New Yorker uscito la scorsa estate, è stata la prima creator di TikTok a scalare le classifiche di singoli e album affermandosi come attrice prima e cantante poi. TikTok – come tutti i social media del resto – ha il pregio di far assurgere allo status di pop star tanti artisti e artiste che altrimenti devono fare i conti con le logiche complicate, per usare un eufemismo, delle piattaforme di streaming musicale. Se un singolo diventa un audio di tendenza sul social cinese, le ripercussioni in termini di notorietà e ascolti sono evidenti. Tutto questo, però, ha anteposto logiche molto lontane dalla musica alla creatività alla base di un processo musicale. Come spiega un interessante approfondimento dall’eloquente titolo Three minutes heroes, uscito su BBC news lo scorso luglio, TikTok ha cambiato la musica pop: dal 2019, la durata media di una canzone pop è di 3:12 minuti. Quando la musica elettronica ha esorcizzato la misoginia Il caso Lola Young epa11933713 Lola Young performs during the 2025 BRIT Awards ceremony at The O2 arena in London, Britain, 01 March 2025. The annual pop music awards are presented by the British Phonographic Industry (BPI). EPA/NEIL HALLEPA Ora però le cose sembrano un po’ cambiate, anche grazie ad artiste come Lola Young e Chappell Roan, che hanno sempre dichiarato di rifiutare le logiche dell’industria musicale mettendo al primo posto la necessità di esprimere la loro visione del mondo: Messy è diventata una hit pur durando quasi cinque minuti, stesso vale per Pink Pony Club di Roan che dura 4:18. Messy, di Lola Young, cantante 24enne londinese, è un «inno all’ADHD» come l’ha definito lei stessa. Il brano, uscito nel maggio 2024, è diventato uno dei brani più riprodotti su TikTok dopo essere stato utilizzato in un video da Sofia Richie nel dicembre 2024: è stato usato per circa due milioni di video sulla piattaforma. L’effetto amplificatore di TikTok si vede soprattutto in termini di streaming: il brano ha attualmente quasi un miliardo di ascolti (907 milioni, per la precisione). Il suo pop parla direttamente al cuore della Gen Z, spaziando tra temi relativi alla salute mentale, all’identità e alla fatica quotidiana di accettarsi per ciò che si è : I’m Only F**king Myself è il suo terzo album in studio ed è stato lo scorso settembre. Il primo ottobre, però, Young ha annunciato in un post sul suo account Instagram la necessità di prendersi cura di sé e della propria salute mentale, decidendo di cancellare i concerti del tour. Un esempio di come non sempre il successo improvviso abbia conseguenze positive per l’artista, almeno sul lato emotivo e psicologico. Il lavoro di essere una pop star. La millennial Taylor Swift L’importanza del messaggio epa11755170 British Singer-songwriter Paris Paloma attends the world premiere of the film 'The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim' at the Odeon Luxe Leicester Square in London, Britain, 03 December 2024. The film will be released in the UK and Ireland on 13 December 2024. EPA/TOLGA AKMENEPA In breve, quello che stanno portando avanti le cantautrici pop della Gen Z è la forza dirompente di testi evocativi, con un messaggio chiaro e condiviso dalla loro fanbase, spesso anche di stretta attualità come nel caso di Paris Paloma. Si impongono anche attraverso TikTok, le cui logiche, però, sembrano scardinate da un pop orecchiabile, ma il cui lirismo è estremamente attuale e i messaggi arrivano dritti una community che ne condivide i valori. Ispirata dai testi evocativi di Florence and The Machine, la cantante britannica classe ’99 ha conquistato una buona popolarità suTikTok nel 2023 con la sua Labour, un brano dal forte messaggio femminista che sottolineava tutto il lavoro domestico non retribuito che le donne nei secoli hanno dovuto portare avanti – e tuttora portano – in casa. Tantissime ragazze e donne hanno raccontato su TikTok episodi misogini e sessisti che le hanno viste vittime, rafforzando il messaggio di Labour che è presto diventato il brano femminista di riferimento per un’intera generazione di donne che lotta per scardinare stereotipi di genere secolari. La canzone ha raggiunto un milione di streaming in 24 ore dal suo debutto, ha raggiunto il primo posto delle classifiche nel Regno Unito e, l’anno seguente, Paris Paloma ha portato la sua musica dall’ispirazione dark academia al Glastonbury. La voce che non c’è: così l’intelligenza artificiale ha già cambiato la musica Brit pop liberatorio Poche settimane fa, poi, il mondo del pop ha fatto spazio al soul pop inglese di Olivia Dean, la quale con il suo secondo album, The Art of Loving, ha cambiato ancora una volta le regole del brit pop targato Gen Z. L’album è come ricevere un abbraccio avvolti in un maglione di lana: dodici tracce in cui Dean loda l’importanza di amarsi, senza sfociare nell’egoismo o nel narcisismo, ma un sano sentimento di autoconsapevolezza. Se The Art of Loving è il titolo, il racconto Dean struttura è semplice, proprio come l’arte di amare. Le influenze musicali spaziano dagli anni Settanta a Sabrina Carpenter creando un pop con venature soul che fa sentire a casa chi lo ascolta, riecheggiando anche i successi del pop anni Novanta. In un’intervista rilasciata a Elle, Dean sottolinea come il verso «I don’t want a boyfriend» sia stato uno dei concetti più semplici da scrivere eppure una grande comunità di persone l’ha trovato liberatorio. Grazie alle ragazze e ai ragazzi della Generazione Z l’idea di non volere un compagno è stata liberata da ogni tipo di stigma eppure la canzone che contiene il verso sopra citato, Nice to each other, è diventata virale su TikTok proprio per la sua carica di ribellione. Tra successi in termini di vendite e di streaming e quel pizzico di viralità social, questo nuovo pop fatto di attivismo e di messaggi evocativi è l’anomalia a un’industria ben collaudata o è già il nuovo volto di un sistema che si adatta ai tempi per non collassare? Né muse né groupie: il lungo cammino del femminismo nella musica