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Se ci penso, a parte questi ultimi due fatti, negli anni ho scritto solamente un raccontino il cui protagonista era mio fratello da piccolo, e l’ho descritto per come lo vedevo mentre facevamo delle cose insieme.
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Però, non è che poi di Pietro io mi ricordi tanto; in quei momenti, io guardavo il cane (o guardavo il ghiaccio, o la zappa, o le vipere, o qualunque affare stessimo spericolando). Io e Pietro eravamo un’entità.
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Poi nel 2001 abbiamo preso un pullman con la Fiom e siamo andati a Genova. Avevo la nausea, e un terrore che credevo esistesse soltanto nei sogni; non riuscivo a ritrovare mio fratello, non sapevo se avesse scavalcato, se fosse al di là in mezzo al sangue.
Il sangue di mio fratello nelle strade di Genova
24 agosto 2021 • 07:00