Cultura

Gainsbourg, il poeta maledetto che fingeva di essere un mostro

Nella foto: Jane Birkin e Serge Gainsbourg (Archivio Cioni Spinelli/LaPresse)
Nella foto: Jane Birkin e Serge Gainsbourg (Archivio Cioni Spinelli/LaPresse)

  • A trent’anni dalla scomparsa di Serge Gainsbourg, avvenuta il 2 marzo 1991, il più grande provocatore del Novecento è ancora prepotentemente tra noi, per suggerirci che la libertà non è mai un bene conquistato in maniera definitiva, ma si costruisce ogni giorno.
  • Gainsbourg cantore dell’eros ama le donne, perché loro gli danno la possibilità di esprimere in poesia (e nella vita) tutta l’intensità di cui è capace, che è vasta, iraconda, malinconica, bisognosa di amore, bramosa di accettazione.
  • Ultimo poeta maledetto, come l’ha definito Mitterand, Gainsbourg diventa eroe nazionale, simbolo di libertà, amore, provocazione e soprattutto di fragilità.

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