INTERVISTA

Geert Lovink: «Questi social, Zoom e il Metaverso sono un disastro. Serve un’alternativa radicale»

(Foto Bob Bronshoff)
(Foto Bob Bronshoff)
  • Geert Lovink è tra i principali teorici europei delle culture di rete e dirige lo Institute for Network Cultures di Amsterdam. Con la sua critica dei social media ha descritto già dieci anni fa la social-trappola che ora è sotto gli occhi di tutti. Oggi sono in tanti a criticare internet, ma né i numerosi scandali, né il tecno-cinismo dilagante, hanno portato a un cambio di rotta.
  • Anzi, la situazione peggiora: Lovink parla della “Zoom fatigue”, di quanto le piattaforme siano fatte per lasciarci esausti, e ragiona sulle prospettive future. «L’incontro tra Draghi e Zuckerberg sul Metaverso? Bisognerebbe protestare», dice.
  • In questa intervista, e in concomitanza con l’uscita del nuovo libro “Stuck on the platform” che arriverà in edizione italiana entro fine anno, Lovink guarda oltre: se si vuole evitare il disastro totale, non basta regolare le piattaforme, anzi «è una falsa illusione». Bisogna disegnare un’alternativa, partendo da alcuni valori. Per esempio, la lentezza, e un’infrastruttura pubblica. 

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