Cultura

Gianni Minà era un jazzista del giornalismo che ballava la vita come se fosse una milonga

  • È stato uno degli ultimi grandi esponenti del giornalismo novecentesco ed è scomparso lunedì sera all’età di 84 anni.
  • La sua vita è stata un invidiabile ballo, il riassunto perfetto di cosa ha voluto dire raccontare il mondo attraversandolo, lasciandosene assecondare, scovando i pertugi per entrarci da protagonista.
  • Cultore di immaginari molteplici (dalla musica all’arte, dalla politica alla letteratura), portatore di uno stile fatto di spartito e improvvisazione, Minà poteva essere considerato un jazzista del giornalismo.

«La vita è una milonga, bisogna saperla ballare». In queste parole è racchiuso il senso dell’esistenza, della professione e dell’avventura umana di Gianni Minà, uno degli ultimi grandi esponenti del giornalismo novecentesco, scomparso lunedì sera all’età di 84 anni. In effetti, la sua vita è stata un invidiabile ballo, il riassunto perfetto di cosa ha voluto dire raccontare il mondo attraversandolo, lasciandosene assecondare, scovando i pertugi per entrarci da protagonista. Torinese e tifos

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