Le commemorazioni del 27 gennaio, Giorno della Memoria della Shoah, ogni anno raccolgono le persone attorno al ricordo delle vittime della più grave strage di tutti i tempi, in tempi di pandemia fisicamente quest’anno non è potuto accadere, ma gli artisti non si sono fermati. In occasione del Rainbow Freeday, il festival della musica indipendente in streaming, c’è stato un ricordo collettivo. Tra gli altri quello di Letizia Fuochi: «Il mio incontro con il mondo e la cultura ebraica che mi ha permesso di leggere il mondo in maniera completa» racconta. Ogni anno propone lo spettacolo l’Albero della Memoria  nelle scuole e nei teatri. «Anche se soffia un vento freddo non dobbiamo mai perdere la speranza e resistere».

Sua zia, racconta, lavorava in una radio quando i nazisti occuparono Firenze, ma lei si rifiutò di continuare: «Disse: “Non canterò per loro, non darò la mia voce ai nazisti”», adesso «con questa determinazione, canterò questa ninna nanna, sapendo da che parte stare».

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