Sono state un apice di orrore, inghiottitoi carsici in cui partigiani jugoslavi gettarono gli italiani, fascisti e non fascisti. Una parte della destra lo ha qualificato come “genocidio” perpetrato dai comunisti titini: furono vittime tutti coloro che potevano opporsi all'instaurazione del regime nell'area. Nell'anno in cui Gorizia e Nova Gorica sono capitali europee della cultura transfrontaliera, tutto questo bisognerebbe ricordare
«Il ricordo non deve servire alla ripresa di divisioni e rancori», dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel giorno dedicato alla memoria delle foibe, ieri, a ottant'anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e ai fatti che hanno insanguinato il confine orientale. Invano. Invano se lungo tutta la penisola ieri è stata tirata la giacca alla Storia per rivendicare il primato di una visione di parte, post-fascisti e post-comunisti a rinfacciarsi le colpe, a illuminare le proprie



