Intervista a Giuseppe Laterza

«C’è un’élite colta che legge i libri e va ai festival, il problema è che non è la stessa élite oggi al potere»

FOTO DI MARIO BOCCIA ?
FOTO DI MARIO BOCCIA ?
  • «Penso che la bassa qualità del nostro dibattito pubblico abbia molte cause. I modesti indici di lettura sono una di quelle, a sua volta conseguenza del modo di organizzare il sistema formativo».
  • «Ci sono editori che, pur apprezzando la qualità, non possono sottrarsi alla pubblicazione di testi brutti ma destinati a vendere molto. Per noi non è così fin da quando Benedetto Croce suggerì a Giovanni Laterza di farsi editore con “una fisionomia determinata”»
  • «Per governare un Paese la competenza è necessaria anche se da sola non basta. È un’illusione che Draghi stia governando l’emergenza con atti pragmatici e non ideologici»

L’anniversario è di quelli rotondi: 120 anni esatti. La casa editrice Laterza nasce nel 1901 e tracciarne la vicenda è complicato perché un secolo e più non si condensa, ma una conversazione con Giuseppe Laterza – oggi col cugino Alessandro alla guida della casa – quella si giustifica partendo magari da Croce, il nume che l’impresa del fondatore, Giovanni Laterza, accompagna dal principio con quella raccomandazione a dedicarsi a storia, filosofia, politica, materie che battezzava “roba grave”.

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