concezione arcaica

La perturbante e oscura giustizia femminile di Antigone

  • È facile sognare una storia del pensiero al femminile nella quale l’uomo cattivo e maschilista non abbia più potere, in cui «se comandassero le donne non ci sarebbero più ingiustizie». Ma la verità non sta così
  • Ad esplorare questo tema è la femminista Adriana Cavarera, che al Festivalfilosofia dedicato al tema della giustizia, ha proposto una lettura dell’Antigone di Sofocle
  • Nella tragedia, al di là delle aporie fra diritto positivo e diritto naturale, emerge anche un inquietante elemento arcaico, che vede nella famiglia e nella genealogia qualcosa di chiuso

Nel rosso di sera di sentimenti e intenzioni è facile sognare una storia del pensiero al femminile nella quale l’uomo cattivo e maschilista non abbia più potere. Un “se comandassero le donne non ci sarebbero più ingiustizie”. Un mondo in definitiva più giusto. Senza sorveglianze e punizioni. Al di là delle narrazioni consolatorie la verità non sta proprio così. Lo fa presente Adriana Cavarero che al festival della filosofia di Modena, quest’anno dedicato al tema difficile, contraddittorio, “i

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