Gli strafighi della dance french che ha conquistato l’universo sconosciuto annunciano non esisteranno più. Maestri dell’unza punza fighetto e per questo più lontani dall’unza punza di quanto lo fosse Pavarotti, i Daft Punk sono un ibrido irripetibile figlio di un periodo ricco di promesse, di idee geniali che si sono trovate ad abitare il tramonto dell’industria musicale
- Il video con cui danno la notizia della fine della band si intitola “Daft Punk – Epilogue”, dura otto minuti e in poche ore ha avuto milioni di views. È tratto dal loro film del 2006, Electrama.
- Non erano solo seri: hanno remixato e dato la cera a una estetica divenuta luccicantemente supernuova, hanno collaborato con i più fighi, ci hanno ridato una promessa spaziale sixites ma sexy, un universo macchinico ma umanissimo e divertente.
- Erano già molti anni che un artista senza immagine non valeva nulla; i Daft Punk hanno portato quest’arte in un mondo, quello della dance, che raramente, se non mai, riservava questo tipo di attenzione alla prossemica estetica del loro produrre ed esibirsi.
Gli strafighi del french touch che ha conquistato l’universo sconosciuto annunciano che non esisteranno più. Il video con cui danno la notizia si intitola “Daft Punk – Epilogue”, dura otto minuti e in poche ore ha avuto milioni di views. È tratto dal loro film del 2006, Electrama, Festival di Cannes, mixed reviews, ma chissenefrega. Casco dorato e casco d’argento camminano in un deserto, con le loro tutine ubercool, nere, il logo dorato cucito sulla schiena. Uno dei due avanza più velocemente



