Cultura

I riformisti veri stanno nelle scuole

(Cecilia Fabiano/LaPresse)
(Cecilia Fabiano/LaPresse)
  • Al Parini hanno occupato fin dal mattino. Hanno sistemato dei banchi in cortile e occupato alcune aule e fatto la Dad insieme, lì. Commovente è un aggettivo che non rende l’idea. 
  • Hanno parlato brevemente con i giornalisti e poi si sono messi a far lezione. Alcuni in cortile, altri nelle classi, al massimo in dieci e comunque avevano fatto tutti il tampone, un gesto rilevante, e di illuminata autogestione.
  • Colpisce la lucidità e la mancanza di ogni tipo di volontà di semplificazione; non chiedono l’impossibile, sanno bene che la situazione è complessa, riconoscono che tornare a scuola non risolverebbe tutti i problemi, ma di certo sanno che sarebbe decisivo per migliorare la situazione.

All’improvviso suona la campanella dell’intervallo ed è come se fosse una sveglia riattivata trenta anni dopo. Sono nell’androne deserto del liceo Einstein di Milano. Il mio liceo; o quasi, la maturità non l’ho fatta qui, ma è una storia lunga. Venendoci avevo sperato per un attimo che la sua ferrea tradizione di scuola renitente al movimentismo si fosse sgretolata davanti al supplizio della Dad. Invece nulla. Non c’è nessuno. Ma non credo dipenda dalla severità della scuola, ahimé. Ho girova

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