- Giorgio Colin, storico art director del Corriere, li chiama i “sudari laici del nostro tempo”: sono tessuti usati per pulire le rotative dei giornali che l’artista utilizza per intelaiare quadri astratti
- Su questi tessuti sono impresse memorie non più intellegibili di parole e immagini che qualcuno, in un certo momento della storia, ha voluto consegnare al futuro, ora diventate inaccessibili
- Per l’artista questi “scarti da rotativa” assomigliano alle nostre menti dimentiche, attraversate da messaggi verbali e figurativi, ma incapaci di trattenerne il contenuto
I “sudari laici” di Colin sono come le nostre menti
06 novembre 2022 • 11:00