L’evento, legato a una nicchia profondamente alternativa, quella della musica reggae, con piccole incursioni su rap politicizzato e world music, è nato e cresciuto nel nostro paese. E, nel momento del suo picco massimo, ha deciso di fargli la guerra. In Spagna arriva ad attirare 200mila persone a edizione
Questa è una storia molto particolare. Una storia di come l’Italia abbia avuto a lungo uno dei festival musicali più grandi d’Europa, un evento di culto, capace di radunare una quantità incredibile di persone; e sia però stata capace di farselo sfuggire, senza colpo ferire. Anzi, con più precisione: l’ha proprio cacciato. Piangendo in qualche caso lacrime di coccodrillo quando ormai era troppo tardi. Perché sì: oggi che con la scusa dei sold out più o meno finti e più o meno veri, si parla tanto



