Edoardo Albinati esplora il carattere di un’umanità ancora allegramente confusa all’alba degli anni Ottanta. Un romanzo di finta indolenza che detona improvvisamente, mostrando la nevrosi di un Novecento estenuato
Bisogna nutrire non poca fiducia nell’umanità e nello specifico in quella fetta che abita oggi l’Occidente e in prima battuta l’Italia per scrivere un romanzo come I figli dell’istante (Rizzoli). Un romanzo in cui Edoardo Albinati mette al centro l’idea di azione quale gesto, impulso e movimento di un paese che si credeva in passato ancora capace di determinare e plasmare gli eventi. Un’illusione a tratti colpevole e a tratti ingenua che Albinati indaga in profondità rivelandone la retorica che



