Guardare oltre

Il collasso del classico nelle opere di Nicola Samorì

Nicola Samorì, La scala, 2025, olio, argilla, ossidi e aniline su carta applicata su tela, 500 × 1000 cm. Pinacoteca Ambrosiana di Milanoo
Nicola Samorì, La scala, 2025, olio, argilla, ossidi e aniline su carta applicata su tela, 500 × 1000 cm. Pinacoteca Ambrosiana di Milanoo
Nicola Samorì, La scala, 2025, olio, argilla, ossidi e aniline su carta applicata su tela, 500 × 1000 cm. Pinacoteca Ambrosiana di Milanoo

Due mostre in contemporanea, una a Milano e l’altra a Napoli, indagano il rapporto dell’artista con il passato e con l’arte “classica”. Il confronto con la Scuola di Atene di Raffaello e la consapevolezza di essere erede di una tradizione da decostruire e integrare

Il Classico, sostiene Nicola Samorì, ha conosciuto molte crisi nella storia, come dimostra il «collasso della prospettiva» nel Manierismo e la rivisitazione critica dei linguaggi della tradizione ai nostri giorni. Nel confrontarsi con il cartone della Scuola di Atene, l’artista ha dichiarato di voler indicare «un passaggio dall’ordine alla vertigine». Ha realizzato un grande dipinto di cinque metri per dieci che, dal 28 novembre al 13 gennaio 2025, dialogherà con l’opera di Raffaello alla Pinaco

Per continuare a leggere questo articolo