La più famosa delle band virtuali (l’unica, in realtà), ha messo in piedi uno show mondiale durante la pandemia. L’esperienza ha connesso decine di migliaia di persone. Gli spettatori hanno commentato sui social network, ognuno con il suo fuso, ognuno nella sua lingua. Il mondo che balla sui social in mille lingue è stato commovente, chi se l’aspettava
- Di fronte a decine di migliaia di persone al mondo, i Gorillaz, la più famosa band virtuale della storia, forse prima e unica vera band virtuale della storia, hanno messo in piedi uno show mondiale durante una pandemia.
- Il collegamento è stato agile ed efficace. Al concerto ha preso parte Robert Smith dei Cure con il suo volto su una luna, come in un film di Melies. Dal punto di vista produttivo è stato uno show della madonna, il concerto è stato perfetto, gli elementi sono andati tutti al posto giusto.
- Durante il concerto gli spettatori hanno commentato sui social network, ognuno con il suo fuso, ognuno nella sua lingua. Il mondo che balla sui social in mille lingue è stato commovente. Chi se lo sarebbe aspettato.
No, non voglio assolutamente peggiorare la già difficile situazione. Not in my name. Ma ve lo ricordate com’era andare ai concerti? Chiudete gli occhi. Pensate che state per andare a un concerto. Mettete su i pezzi nuovi che ancora non li sapete bene, perché l’ultimo disco non l’avete davvero ascoltato. Decidete cosa mettervi – è importante quando si va a un concerto, fondamentale. Prendete accordi per la logistica: si va insieme? Ovvio. Arrivate. È strapieno di gente. Uno addosso all’altro. La



