Nella serie trasmessa da Disney+, Pistol, si ripercorrono la storia e l’impatto God save the Queen, l’inno rock per una generazione priva di futuro
- Una canzone «per la nostra generazione che non ha futuro»: così in una battuta della serie Pistol, il cantante dei Sex Pistols John Lydon definisce God save the Queen
- La canzone uscì in tempo per la settimana del Silver Jubilee di Elisabetta II: un’operazione per rompere l’unanimità scema del giubileo, architettata dal manager Malcolm McLaren
- Pistol ben descrive le tensioni fra le personalità di McLaren e di Lydon, ma ha sollevato perplessità fra i critici: forse derivate dal fatto che è un adattamento del memoir di Steve Jones, il membro meno politico e controverso della band
John Lydon, il cantante dei Sex Pistols, scrisse God save the Queen «per la nostra generazione che non ha futuro» come dice la battuta nella quinta puntata della serie Pistol di Danny Boyle ora in onda anche in Italia su Disney+. Figlio di immigrati irlandesi, cresciuto nei quartieri poveri di Londra nord, teppista ma fino a un certo punto poi squatter coi capelli verdi, Lydon detto Rotten (“marcio”) aveva nonostante tutto una famiglia, un diploma e ascoltava musica da studenti: rock tedesco,



