Appassionato di spiritismo e teosofia, cresciuto studiando i maestri della tradizione incisoria tedesca, illustratore della Divina Commedia e di Shakespeare, Martini è stato un anticipatore del Surrealismo e un precursore dell’arte dell’inconscio. È strano che fatichi a uscire dai luoghi nascosti dell’arte, Fondazione Oderzo Cultura gli dedica la mostra Le storie straordinarie. Alberto Martini ed Edgar Allan Poe, fino al 25 marzo a Palazzo Foscolo, Oderzo
«La grande finestra del mio studio è aperta nella notte. […] In quel rettangolo nero passano i miei fantasmi. […] In quel rettangolo nero mi vidi come in uno specchio. […] Pallido, impassibile. È la mia anima, pensai, che ora specchia il mio volto nell’infinito». Tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, un poco più che sessantenne Alberto Martini scriveva così nella sua autobiografia Vita d’artista, immaginando di trovarsi a tu per tu, nella notte milanese, con i fantasmi e le creature sopr



