- «Le immagini di Giovanni Chiaramonte ci insegnano come sia necessario guardare moltiplicando i punti di vista dentro e fuori di noi, per vedere in modo più consapevole e libero, abbandonando l’idea che esista una cosiddetta “realtà” assoluta e precostituita».
- Per Corrado Benigni, poeta, critico e curatore della mostra “Realismo infinito” che inaugura oggi all’ex monastero di Astino (Bergamo), la visione del mondo di questo autore ha contribuito negli anni a produrre un nuovo alfabeto visivo.
- Realismo infinito mi è sembrato fin da subito un titolo perfetto per questa mostra che ripercorre tre decenni di lavoro e di riflessione sul paesaggio. Questa felice espressione mette in luce tutta la forza di verità delle sue immagini.
«Le immagini di Giovanni Chiaramonte ci insegnano come sia necessario guardare moltiplicando i punti di vista dentro e fuori di noi, per vedere in modo più consapevole e libero, abbandonando l’idea che esista una cosiddetta “realtà” assoluta e precostituita. E di questi tempi ce n’è gran bisogno». Per Corrado Benigni, poeta, critico e curatore della mostra “Realismo infinito” che inaugura oggi all’ex monastero di Astino (Bergamo), la visione del mondo di questo autore ha contribuito negli ann



