La corsa milionaria per le opere di Robert Colescotte, Nina Chanel Abney, Jordan Casteel, El Anatsui e molti altri testimonia il fermento attorno all’arte black, che aggiorna le sue radici nel Black Power degli anni Sessanta e Settanta filtrandole con l’attivismo contemporaneo di Black lives matter
- La lunga scia del movimento Black lives matter, come capita per ogni fermento sociale, si riflette anche nel settore dell’arte: l’hanno chiamata operazione Black Renaissance, culminata pochi giorni fa con un’asta milionaria battuta da Sotheby’s per un’opera di un artista afroamericano, Robert Colescotte.
- Negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso gli artisti afroamericani non hanno avuto vita facile, ma per un ventennio sono comunque riusciti a esprimere il proprio talento in ogni ambito.
- L’auspicio è che quel fermento ad opera dei coraggiosi sperimentatori afroamericani possa ispirare gli artisti contemporanei di ogni parte del mondo, rivitalizzando un settore spesso cristallizzato in una dialettica mercato-collezionista soporifera e anacronistica.