Cultura

Il segno delle amicizie: la vita nuda da scoprire incontrando un altro io

Più che delle Amicizie, come recita il titolo del suo nuovo libro, Giorgio Agamben scrive dell’amicizia. Essere nel nostro pensiero non è isolamento ma al contrario un noi dialogico e affabile, qualcosa in cui la dimestichezza con un altro diventa agio, non più imbarazzo o vulnerabilità, ma essere a casa. Stiamo bene perché siamo con un amico o un’amica, o per riprendere una osservazione di Gian Battista Vico, ci avviciniamo a qualcuno quando abbiamo bisogno di un approfondimento

Più che delle Amicizie, come recita il titolo del suo nuovo libro (Einaudi pp. 136 € 15), Giorgio Agamben scrive dell’amicizia. I rapidi ritratti di personaggi memorabili del ‘900 sono spesso ricchi di dettagli biografici e di notazioni sul carattere precise. Per quelle persone che ho incontrato in modo significativo anche io, come Elsa Morante e Patrizia Cavalli, direi riconoscibili e convincenti. Eppure il libro non è davvero su loro, anche se a loro è rivolto; piuttosto è intento ad articolar

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