Il più grande trovatore di fossili italiano non è un accademico ma un operaio di un'azienda farmaceutica. Ha trovato reperti che stanno cambiando la storia della paleontologia nel Mediterraneo e contribuito a pubblicazioni scientifiche. Eppure Simone Casati è poco conosciuto. E, a causa della pandemia, il museo che ha faticosamente allestito con oltre 3500 reperti, rischia di chiudere
- L’Italia ha un’ottima legge di tutela sui fossili. Un regime di tutela forse unico al mondo ma che, paradossalmente, crea non pochi problemi.
«Il codice dei beni culturali», spiega Lorenzo Rook, «non distingue nessun tipo di fossile. Questo, sommato alla ipertutela che può comportare anche sanzioni nei confronti degli amatori che li ritrovano e al fatto che la figura del paleontologo non è considerata nelle soprintendenze, complica le cose».
Un esempio virtuoso di cosa si dovrebbe fare in realtà c’è. La legge sui reperti del 1939 è infatti già stata modificata in Italia nel 1983 dalla provincia autonoma di Trento.