fenomenologia del rapper milanese

Incarnare lo Zeitgeist d’Italia. Guè, veterano dai mille volti

Se uno volesse davvero sapere qualcosa della cultura rap, potrebbe partire proprio da lui, Guè, che dagli esordi con i Club Dogo a oggi rappresenta al meglio la “filosofia” rap, con tutte le sue contraddizioni: politicamente scorretto, ma mai banale

Del rap in Italia si parla spesso, lo ascoltano nove ragazzi su dieci, occupa da anni le prime posizioni delle classifiche, è un’industria che fattura milioni, eppure «siamo l’unico paese che non sa un cazzo di rap». Sono parole di Cosimo Fini, in arte Guè, veterano della scena hip hop con dieci album solisti in 14 anni e ora un tour sold out appena terminato nei palazzetti iniziato sabato 3 maggio all’Unipol Forum di Milano. Filosofia rap Ecco, se uno volesse davvero sapere qualcosa di questa

Per continuare a leggere questo articolo